ASSOCIAZIONE PAZIENTI ONCOLOGICI
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Genova – Prevenire il tumore al seno attraverso la corretta combinazione di un farmaco già utilizzato per la cura del diabete – la metformina – e il digiuno notturno prolungato. È in estrema sintesi quanto prevede lo studio di prevenzione oncologica Team, finanziato e condiviso dallo statunitense National cancer institute, la più grande agenzia mondiale di supporto alla ricerca sul cancro.
Il progetto, il cui avanzamento è stato presentato stamane al Galliera, è attivo da oltre un anno presso l’ospedale genovese che ha già arruolato 40 pazienti sulle 120 previste, e viene portato avanti in collaborazione con la Breast unit della Asl3, l’Istituto europeo di Oncologia (Ieo) e l’M.D. Anderson cancer center di Houston. Lo studio mostra che il progetto ha un impatto semplice e poco costoso, basandosi su vecchi farmaci utilizzati con un nuovo approccio dal punto di vista molecolare. «È stata recentemente completata l’analisi preliminare dei dati sulla sicurezza della combinazione tra metformina e digiuno notturno prolungato, condotta sulle prime partecipanti allo studio – spiega De Censi, direttore S. C. Oncologia del Galliera -. I risultati hanno confermato che la combinazione è ben tollerata e sicura non portando a effetti significativi sulla glicemia. Questo esito positivo – prosegue – risponde a una delle principali preoccupazioni delle autorità sanitarie, che temevano un abbassamento eccessivo dei livelli di zucchero nel sangue durante il trattamento. Proseguiremo ora con ulteriori indagini per monitorare gli effetti del digiuno prolungato notturno e della metformina sulla crescita delle cellule tumorali».I risultati del progetto Team permetteranno quindi di ampliare le conoscenze sulla malattia e forniranno le basi per uno studio più amplio, con un potenziale beneficio per le donne a rischio di cancro al seno e di altri tumori legati all’insulina e all’obesità. Le pazienti coinvolte hanno un’età che varia dai 40 ai 70 anni e, durante lo studio, continuano a condurre normalmente la propria vita. Viene loro applicato un sensore che serve per calcolare la glicemia; il sensore viene sostituito ogni 10 giorni e le pazienti sono costantemente monitorate, sia in ospedale, che telefonicamente. La presa in carico è dunque continua. Lo studio è stato presentato con la partecipazione di una delegazione americana del National cancer institute.
Domenica 8 dicembre, alle ore 20:30, presso il Teatro Rina e Gilberto Govi di Genova Bolzaneto, si terrà “Genova per Lui”, una serata speciale dedicata alla memoria di Alberto Zoboli, conosciuto e amato dal pubblico come Alberto Lupo, grande attore e uomo di spettacolo nato proprio a Bolzaneto 100 anni fa. L’evento è ideato da Simona Cappelli in collaborazione con la famiglia Zoboli e l’Associazione MazziniAlumni-Ets, ex allievi ed ex docenti del Liceo Classico G. Mazzini in cui Alberto si diplomò e che fornirà testimonianze e ricordi. Sarà inoltre allestita una piccola esposizione con le pagelle e alcune foto d’epoca dell’attore. La serata vedrà la partecipazione di numerosi artisti e personalità della scena ligure, tra cui: • Vito Molinari, storico regista Rai e pioniere della TV, che riceverà un riconoscimento alla carriera dal Teatro, il gipponetto di Govi. Racconterà del suo lavoro con Alberto Lupo, condividendo aneddoti sulla loro collaborazione. • Stefania d’Ambrosio, colta e raffinata interprete della canzone d’autore, vocalist di Umberto Bindi, eseguirà due brani di Bindi e Lauzi accompagnata al pianoforte da Michele Micarelli (musicista e arrangiatore di Bindi). Stefania D’Ambrosio è considerata l’erede artistica di Bindi e dal 2003 propone concerti interamente dedicati al grande Artista genovese. • Fred Chiosso, autore di spettacoli musicali, scrittore e figlio di Leo Chiosso, che svelerà la storia di “Parole, Parole”, brano iconico interpretato da Lupo con Mina. • Vladi dei Trilli, che renderà un omaggio personale in dialetto ligure, apprezzato da Lupo. • Le Note di Genova (Giampaolo Casu alla chitarra, Giulia Ermirio alla viola, Alberto Marafioti alle tastiere e Vladimiro Zullo alla voce) con Annarita Zoboli (pronipote di Lupo) che canterà “Parole, Parole” insieme al cantautore Alessandro Bellati. Parteciperanno inoltre: lo storico del teatro Eugenio Buonaccorsi, il poeta Claudio Pozzani direttore del Festival internazionale di Poesia di Genova insieme a Tiziana Voarino direttrice del Festival internazionale del doppiaggio Voci nell’ombra e insieme ideatori del Premio Alberto Lupo giunti alla terza edizione,l’attore e direttore artistico del Teatro Govi Ivaldo Castellani, Gigi Zoboli in rappresentanza della famiglia, la cantante Gisella Cozzo, Tango inclusivo Genova e Dario il Leggendario, che presenterà il cortometraggio “I luoghi di Alberto Lupo” in collaborazione con l’Associazione MazziniAlumniEts che verrà trasmesso per l’occasione in anteprima. Ad impreziosire il tutto verranno proiettate delle video testimonianze di alcuni personaggi noti dello spettacolo che che non hanno potuto essere presenti. La serata sarà condotta dal critico ed esperto di cinema e teatro Andrea Schiavi, con il coordinamento artistico di Franco Fasano, autore e compositore legato alla Liguria. L’ingresso è a offerta libera, e il ricavato al netto delle spese sarà devoluto alla Croce Verde Pegliese. Prenotazioni: https://ticket.cinebot.it/govi/evento/148_genova-per-lui-alber Partner dell’evento: 44 Customer -investimenti e strutture recettive, Casa Luzzati, Lele Luzzati Foundation, La Band degli Orsi, WeCare, Il Pastario Salvatore (via Toti 3 , Genova) Chi era Alberto Lupo Alberto Lupo iniziò la carriera teatrale nel 1946 presso il Centro sperimentale “Luigi Pirandello” di Genova, dove rimase fino al 1952. Lavorò con grandi nomi del teatro italiano come Giorgio Strehler e Gino Cervi. Tuttavia, fu grazie alla televisione che conquistò il pubblico, in particolare quello femminile, per la sua voce profonda e magnetica e il suo fascino. Negli anni ’50 e ’60 fu il romantico interprete di sceneggiati come Capitan Fracassa (1958), Padri e figli (1958), Una tragedia americana (1962), I Giacobini (1962) e Resurrezione (1965). Memorabile il ruolo del dottor Manson ne La cittadella (1964). Negli anni ’70 si distinse anche come presentatore in programmi di intrattenimento come Teatro 10 (1971), dove nell’edizione successiva interpretò insieme a Mina la celebre sigla Parole, parole, parole. Nel 1977, durante lo spettacolo teatrale Chi ha paura di Virginia Woolf?, fu colpito da una trombosi alla carotide e, dopo un lungo coma, affrontò una difficile riabilitazione. Con grande forza di volontà, riuscì a recuperare la voce e tornò a recitare in ruoli minori negli sceneggiati L’eredità della priora (1980) e L’amante dell’Orsa Maggiore (1983).
L’incontro con Franco HENRIQUET un momento sempre commovente e toccante.
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